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17 ottobre 2024,
di Guendalina Dainelli

De Lucchi e il micro esperimento di Singapore

Singapore - La voce calma, pacata è tra le cose che colpiscono di più. Non ha fretta di rispondere a domande certamente ricorrenti nella sua ricchissima carriera. Se non fosse architetto, designer e oggi anche fondatore di AMDL CIRCLE potrebbe essere un filosofo. E tanta filosofia traspare anche dalle sue creazioni. Michele De Lucchi, l’autore della lampada Tolomeo di Artemide (“E’ forse il pezzo che mi ha reso più famoso” dice in riferimento al primo Compasso d’Oro della carriera), ora è anche Ambasciatore del Design Italiano a Singapore per il 2024.

 

“La simbolica onorificenza arriva dall’Ambasciata d’Italia a Singapore, nell’ottava edizione dell’Italian Design Day. E’ un’iniziativa che mi coinvolge ormai da anni, ideata dal Ministero degli esteri con l’Associazione del Design Italiano, per promuovere la forza ispiratrice del nostro design” dice De Lucchi volato a Singapore per la fiera FIND – Design Fair Asia, una joint venture della locale DMG events e Fiera Milano ed evento di settore di primo piano nel Sud-est asiatico. Una quarantina le aziende italiane partecipanti, incluse le 25 radunate all’ombra del Padiglione Italia, curato dall’Agenzia ICE.

 

Noto per il suo approccio innovativo all'architettura e al design, De Lucchi ha impresso un segno indelebile nel settore globale con un lavoro che dura da oltre quattro decenni, unendo funzionalità ed espressione artistica. I progetti più notevoli includono, tra molti altri, il Bridge of Peace (Tbilisi, 2010), Zero Pavillion (Expo Milano 2015) e Novartis Pavillion (Basilea, 2022).  “Noi abbiamo un grande vantaggio, abbiniamo al design degli interni a un nostro stile di vita, alla qualità del nostro vivere, al modo in cui si vive la casa, la famiglia e la convivialità. Ancora non  ritrovo questo in Asia. Il passo in avanti che possono fare è anche in questo.”

 

Con dimensioni comparabili a quelle di New York City, Singapore è forse un micro esperimento del design. La città-stato si è  dotata di un’apposita agenzia nazionale, il Design Singapore Council. Nel 2015 è stata designata Città del Design dall'UNESCO. Eccelle nella manifattura dei semiconduttori e dei microchip, con una produzione vicina al 10% mondiale, ma la produzione per l’interior è quasi assente. Ha vinto la scommessa? O rimane piuttosto hub, vetrina del design?

 

“Certo è difficile dividere la parte della progettazione da quella della produzione, non essendoci importanti aziende manifatturiere. Ho apprezzato molto invece l’idea dell’auto produzione, come estensione del proprio fare, quasi artigianale. Gli intrecci, le plastiche stampate in 3D, le lavorazioni del legno a controllo numerico che ho avuto modo di vedere in fiera sono realizzate in piccole produzioni da giovani designer molto interessanti. In questo vedo un'attinenza con Produzione Privata, il progetto di design sperimentale che ho fondato con mia moglie Sybille per "coltivare la sperimentazione e incoraggiare l'artigianato", sento la necessità di rimettere l’elemento umano al centro della creazione. Mi sono sentito consolato e incoraggiato. Non possiamo pretendere di essere circondati da materiali che non si rovinano, eterni, indistruttibili. Il terrore dell’ obsolescenza è privo di fondamento, qualunque oggetto diventa obsoleto, perché cambia la tecnologia.”

 

Come hanno ricordato anche l’Ambasciatore d'Italia a Singapore e Brunei Dante Brandi insieme a Giorgio Calveri, Direttore dell’Ufficio ICE di Singapore, siamo il quarto esportatore di mobili al mondo, con 14,6 miliardi di euro nel 2023 e il primo dell'Unione Europea a Singapore, con una quota di mercato del 32,8%, pari a 68,5 milioni di euro nel 2023. Il Salone Internazionale del Mobile di Milano, nato nel 1961, è epicentro mondiale del settore. Abbiamo distretti produttivi vivacissimi. E al FIND di Singapore è stato presentato un pezzo del calibro del radiofonografo Brionvega, ideato nel 1965 da Pier Giacomo e Achille Castiglioni. Il confronto è altissimo.

 

“E’ vero. Singapore però ha molti meriti, è una delle città più evolute al mondo, dal punto di vista urbanistico, architettonico, tecnologico, come attrattore sociali non trova paragoni nel mondo occidentale se non forse in Australia, in città come Sidney e Perth. Penso anche alla qualità degli edifici residenziali popolari. E poi l’idea che la natura sia il magnete della città. Garden by the Bay non è un edificio, un monumento, una vestigia. È costituito da alberi artificiali, forse stravaganti, divertenti, ma trasferiscono l’idea della natura come epicentro e non complemento, abbellimento, aiuola. Inoltre, qui è avanzatissimo il design della tecnologia, degli elementi che contengono tecnologia. Non ci sono remore ad accettare con fiducia e ottimismo l’idea che la tecnologia ci aiuti a migliorare il mondo in cui viviamo. Questo è un grande elemento di vantaggio che ritrovo particolarmente in Asia.”

 

Certamente Singapore è terreno fertile per archistar internazionali, con prestigiosi premi e riconoscimenti. Ogni angolo è un salto nel mondo che verrà. Ma come fa notare chi è presente nel mercato dell’internazionalizzazione da 30 anni, Rita Bonucchi di Bonucchi e  associati srl, il rapporto tra design e cliente ha caratteristiche specifiche. Le vendite dirette di mobili e complementi ai privati sono limitate. L'influsso dei committenti sulle scelte dei materiali (dai pavimenti ai rivestimenti) è spesso mediato da architetti, progettisti e interior designer. Non a caso alcune aziende radunate nel progetto Piemonte Home Design della Camera di Commercio di Torino hanno presentato a FIND un servizio di curatela rivolgendosi direttamente al developer e non al singolo cliente.

 

“Non c’è dubbio che la vera forza della città è l’architettura, estremamente avanzata, in termini di idee, materiali, soluzioni tecniche. Ma l’architettura ha un immenso potere immaginifico, può facilmente aprire uno sviluppo degli interni imprevedibile e magari per noi impensabile. In questo l’Asia ha un vantaggio. Il nostro ancoramento alle tradizioni, al gusto classico, rinascimentale, elegante non è futuribile forse per definizione. In Asia  si può essere più liberi. Pensi dove si possa arrivare immaginando un interno partendo dalla forza iconografica e forse anche iconoclasta di certi grattacieli che esistono solo a Singapore. Quella parte del mondo potrebbe riservare grandi sorprese percorrendo strade molto diverse dalle nostre. Per questo osservo lo sviluppo asiatico del settore con molta curiosità.”

 

 

 

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