Esiste un filo sottile che unisce il pandoro e il panettone come oggi lo conosciamo al naufragio del transatlantico Principessa Mafalda avvenuto il 25 ottobre 1927 al largo delle coste del Brasile. E se le cose fossero andate diversamente in quel drammatico affondamento che costò la vita a 314 persone (657 secondo i giornali sudamericani) nelle nostre tavole, il giorno di Natale, ci sarebbero con ogni probabilità dolci del tutto differenti. A bordo di quel piroscafo, partito da Genova due settimane prima, c'era un veronese al tempo semi-sconosciuto: Ruggero Bauli.
Nel 1922, esattamente cent'anni fa, aveva fondato una pasticceria a Verona di discreto successo e aveva intuito, nonostante non avesse alcun titolo di studio, che attende le consuete 40 ore di lievitazione per iniziare a preparare i panettoni successivi era troppo. Per primo ideò infatti una rudimentale "linea produttiva" dove ogni 20 minuti, mantenendo inalterata la qualità dei lievito, si procedeva ad un nuovo impasto. Tra le due guerre decise che le "prove tecniche" di produzione industriale andavano testate in America del Sud. E così fece, imbarcandosi nel transatlantico e finendo tra i pochi fortunati che si salvarono.
Il 1922 è l'anno della nascita della prima pasticceria in centro a Verona
"In Veneto si dice: 90% fatica e 10% fortuna. Se non si fa fatica solo la fortuna fa poco" ha spiegato l'attuale presidente Michele Bauli, nipote del fondatore, nel corso dell'evento di celebrazione dei 100 anni dell'azienda. Oggi Bauli conta più di 1600 dipendenti, un fatturato da 540 milioni di euro e 260 prodotti presenti in più di 70 Paesi del mondo.
"Ci vuole tanta voglia di lavorare, non ci sono segreti - prosegue Michele Bauli - basta guardare le vite di chi ha avuto successo, la fortuna conta certo, ma davvero poco se paragonata ai sacrifici. E' la passione e la voglia di fare che fanno la differenza. Basta pensare che mio nonno nemmeno aveva una ricetta definitiva perché ad ogni impasto cercava di aggiungere burro o di modificare qualcosa e capire e sperimentare in continuazione. Lavorava sempre, e quando dico sempre intendo che non lavorava due pomeriggio all'anno: quello di Natale e quello di Capodanno. I figli hanno fatto lo stesso e noi più o meno lo stesso".
Oggi Bauli conta più di 1600 dipendenti, un fatturato da 540 milioni di euro e 260 prodotti presenti in più di 70 Paesi del mondo
Il 1922 è l'anno della nascita della prima pasticceria in centro a Verona, poi nel 1937 il ritorno in Italia, la nascita dell'azienda negli anni '50, l'ingresso nel mercato dei croissant e dei prodotti non più stagionali negli anni '90, finendo poi recentemente con l'acquisto di marchi come Alemagna, Casalini, Motta, Bistefani, Doria, con l'apertura di due stabilimenti in India (per prodotti dedicati mercato asiatico che oggi cresce ad un ritmo del 30% annuo) e per finire con le linee senza glutine, iper o ipo-proteiche.
"Oggi quando vedo qualcuno per strada con in mano un pandoro o un nostro prodotto mi viene da abbracciarlo" ironizza Michele Bauli. Un pezzo di storia imprenditoriale che si intreccia con la storia del Paese. Basti pensare che secondo un recente sondaggio tra le canzoni che identificano il Natale, tolti gli inni sacri, al primo posto compare "A Natale puoi", musica scritta appositamente per una pubblicità Bauli.
Proprio in questi giorni tra l'altro Bauli ha lanciato lo spot “C’è un Natale per ognuno di noi”, omaggio "all'unicità delle persone" che prosegue la tradizione dei cortometraggi di qualità inaugurata nel 2017 con “Due Sorelle”, vero e proprio mini-film firmato da Paolo Genovese. Protagonista di questo spot è ora una adolscente "dark" e un fratello minore determinato a farle riscoprire lo spirito del Natale al di là degli stereotipi.Colonna sonora, non a caso, un immancabile arrangiamento della canzone “A Natale Puoi” di Francesco Vitaloni.
Le sfide per i prossimi 100 anni di sicuro non mancano. "Non ho mai visto un periodo così complicato - spiega - siamo usciti da una pandemia complicatissima ma gestita benissimo, con il mondo che aveva voglia di ripartire, forse addirittura troppa voglia, e questo ha fatto balzare i costi, poi la guerra, la mancanza di energia...questo periodo durerà almeno un altro annetto ma passerà, ne abbiamo passate anche di peggio".
Secondo un recente sondaggio tra le canzoni che identificano il Natale, tolti gli inni sacri, al primo posto compare "A Natale puoi"
Tra le scommesse del gruppo dolciario ne compaiono oggi due in particolare: il Minuto di Bauli, una decina di esercizi sparsi in Italia dove si possono gustare i prodotti Bauli appena sfornati e il TuoBauli, un panettone che si può personalizzare in ogni singolo ingrediente e che viene realizzato singolarmente e poi consegnato direttamente a casa. "Quando abbiamo deciso di destagionalizzare i nostri prodotti entrando nel mercato dei croissant ci avevano dato dei pazzi - conclude infine Michele Bauli - ma siamo ancora qui e siamo cresciuti davvero tanto grazie a queste scelte. Dove saremo tra altri cent'anni non lo so, ma con questa passione possiamo crescere ancora, e continuare ad essere l’azienda del pandoro di Verona ma anche tante altre cose”.