Una bicicletta gioiello con telaio decorato a mano in foglia d’oro. È la bici Colnago ideata per l’edizione 106 del Giro d’Italia e simbolo della manifattura artigianale italiana, da sempre sinonimo di eccellenza nel mondo. La due ruote è stata pensata, progettata e realizzata in pieno stile Made in Italy con l’attenzione e la cura della manifattura artigianale, in un'edizione speciale e limitata a soli 50 esemplari da esposizione.
Interamente costruita in Italia, dalla tessitura dei tubi di carbonio all'assemblaggio delle componenti, la finitura in foglia d'oro crea una texture unica. La natura stessa del processo, per cui la foglia d'oro viene applicata a mano, senza seguire un programma predefinito, crea una superficie in continua evoluzione e rende unico ogni ‘Giello Colnago’.
Il Giro d’Italia, arrivato alla sua 106esima edizione, scatterà il 6 maggio dalla Costa dei Trabocchi per poi concludersi il 28 maggio a Roma
La bicicletta Gioiello è basata sulla C68, con la quale condivide la costruzione e la lavorazione del telaio. Tuttavia, è ulteriormente impreziosita da molti dettagli, oltre alla finitura in foglia d'oro, c’è l'introduzione del motivo Colnago con pattern che propone l’Asso di Fiori sulla forcella e sulla sella, oltre al portaborraccia - realizzato in titanio, stampato in 3D - che segue la forma del Trofeo Giro d'Italia.
Colnago, la leggendaria azienda ciclistica e simbolo dell'artigianato italiano nel mondo, e RCS Sport hanno siglato un accordo biennale che lega l'azienda di Cambiago al Giro d'Italia. Per questa edizione, infatti, Colnago realizzerà anche la valigetta del Trofeo Senza Fine oltre alla Colnago Gioiello.
Il Giro d’Italia, arrivato alla sua 106esima edizione, scatterà il 6 maggio dalla Costa dei Trabocchi per poi concludersi il 28 maggio a Roma.
Il traguardo si taglierà nella suggestiva cornice dei Fori Imperiali. È la quinta volta che la Capitale ospita il Giro d’Italia dopo il 1911, 1950, 2009 e il 2018. Una scelta non casuale; l’obiettivo è infatti quello di mostrare al mondo la capacità organizzativa e del saper fare tipico dell’Italia nell’ottica di rafforzare la candidatura di Roma come sede di Expo 2030.