Il costume da bagno: l'abito possibile
È tra i capi più richiesti dell'estate. Amato, ricercato non sempre trovato come si desidera, il costume da bagno ha le fattezze della biancheria intima con la differenza che va esibito e non coperto. Il dilemma nella scelta è quello di trovarne uno, che sia due pezzi o intero, capace di valorizzare le proprie forme. Non solo. A questo indumento da spiaggia oggi si chiedono più di una performance. Il costume ideale deve essere confortevole, di qualità, non deve passare subito di moda, deve essere prodotto in modo sostenibile, meglio se in materiale eco. Deve essere anche versatile: comodo per un bagno ma anche capace di trasformarsi in body se abbinato ad un pareo per essere vestito ad una cena in barca. L’offerta è davvero vasta. Di costumi ne esistono di tantissimi tipi, costi e materiali. Pochissimi però riescono a soddisfare le richieste delle più esigenti e la qualità resta un presidio europeo.
Tra le proposte made in Italy ci sono i costumi di Raffaela D’Angelo che dal 2007 ha dato vita al brand di beachwear che fin dagli esordi ha adottato un processo di filiera controllata e 100% Made in Italy, lavorando esclusivamente con aziende manifatturiere del territorio. Così le stampe provengono da Como, i pizzi da Busto Arsizio, i ricami manuali e la confezione dalla Puglia, le borse e gli accessori dalla Toscana. Le lavorazioni Made in Italy dialogano con l’artigianalità e gli interventi hi-tech come le finiture a laser, vanno di pari passo con la ricerca e la selezione dei materiali: i tessuti naturali come il cotone bio e la viscosa bio, e sostenibili, come la microfibra e il tessuto stretch con elastam da fibre di riciclo, restituiscono una vestibilità̀ perfetta e una straordinaria piacevolezza tattile.
Altra storia di successo arriva dalla Francia con il marchio Eres che nasce nel 1968 quando Irène Leroux decise che le donne avevano bisogno – e soprattutto, volevano – costumi da bagno per tutto l’anno, non solo d’estate. Sulle orme delle collezioni Crociera, la stilista decise di proporre il calore e la luce del sole in pieno inverno e iniziò così a modernizzare il mondo della moda mare partendo dalla boutique di famiglia in Place de la Madeleine a Parigi. Uno dei tratti caratteristici del nuovo marchio era la purezza. I costumi Eres scolpivano i corpi delle donne, li valorizzavano attraverso tagli ingegnosi, senza imbottiture, stecche o ferretti, come dettava la moda del tempo.
Per le sue collezioni Irène Leroux creò tessuti esclusivi, fascianti e confortevoli. Nacque così il nuovo concetto di costume da bagno: un capo di qualità impeccabile che calza come una seconda pelle. Molto più di un nuovo stile, una nuova dirompente filosofia volta a illustrare “l’arte del corpo” era nata. Una storia che arriva fino ad oggi con collezioni che piacciono per le forme, le fantasie e i colori.Nel tempo infatti Eres si è rifiutato di cedere alle tendenze effimere e ha preferito imporre il proprio stile fatto di colori, motivi e tagli così particolari da diventare la firma distintiva del marchio, immediatamente riconoscibile. Con l'effetto di valorizzare il corpo senza l’uso di artifici. La stagione 2024? Richiama i toni del blu, come il Flashy, un blu lavanda inteso o l'Indigo, una tonalità di blu che ricorda i colori sgargianti degli anni Ottanta.