"L'opera è nata riflettendo sul rapporto tra l'uomo e il suo istinto al costruire. Mi sono immaginato questa torre composta da cubi così come avrebbe potuto costruirla un bambino, giocando con le costruzioni. Cubi però fortemente caratterizzati da elementi simbolici, matematici e geometrici, scomodando perfino Fibonacci". Gianni Lucchesi, ai microfoni di Mag, racconta la genesi di OPERAE, la sua installazione per il Fuorisalone 2023 inserita all'interno della mostra-evento INTERNI Design Re-Evolution all'interno del Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano.
E quella di Lucchesi e del suo team, "dietro a un lavoro così c'è per forza il sapere di tanti", è un'opera monumentale che svetta e conquista, invita a guardare verso l'alto ma anche verso l'infinito. Alta 13 metri, è costituita da 12 cubi in cemento che danno vita a una torre, alla cui sommità è collocata la scultura a grandezza naturale di un uomo seduto con lo sguardo verso l'orizzonte.
La sequenza aurea di Fibonacci, citata dallo stesso autore, scandisce la rotazione dei cubi che sorreggono l’uomo in atteggiamento contemplativo. Infatti, i cubi subiscono una lieve rotazione in prossimità della sequenza 1, 1, 2, 3, 5, la cui somma è 12, quanti sono anche i metri di altezza della torre. È stato lo stesso Lucchesi a modellare a spatola la scultura in resina. A tutto ciò si aggiungono i segni dorati che graffiano le superfici in cemento e che rappresentano la sovrapposizione crescente verso l'alto di un sigillo bruniano.
“Il titolo della mostra di Interni intreccia i concetti di rivoluzione ed evoluzione, due parti di uno stesso processo di sviluppo. Se è vero che come esseri umani ci siamo evoluti, è anche vero che abbiamo costruito una realtà sociale che non sempre rispetta le diversità e l'ambiente” spiega Lucchesi.
C'è bisogno di una rivoluzione dello spirito per migliorare il nostro futuro. L'arte, l'architettura e il design possono assumere un ruolo fondamentale in questa missione, creando nuove visioni
L'artista ha sottolineato più volte l'importanza del collettivo che ha portato a realizzare un'opera "libera" nata dal mecenatismo più volontario e perciò slegata da qualunque legame con aziende o altre grandi realtà. Il progetto di OPERAE è stato elaborato in collaborazione con Carlo Alberto Arzelà, Sandra Bozzarelli, Julia Caracciolo e lo studio Hangar.
Oltre a tutto questo, Lucchesi ha rimarcato il ruolo dell'azienda Giannoni & Santoni nello sviluppo delle soluzioni costruttive e per le finiture estetiche dei cubi. La figura umana è stata realizzata con il sostegno di Poliart. L'illuminazione è realizzata da Filotto, mentre lo studio Ingegneria e dintorni ha progettato la statica dell’intera scultura. Una scultura che, dopo la parentesi milanese, girerà e troverà casa in altri luoghi e in altri spazi. Sempre con uno sguardo verso l'orizzonte e il futuro che ci attende.