AGI - Quarant’anni che hanno rivoluzionato la scena artistica romana, e non solo. Sin dalla sua prima edizione, che risale al 1986, il Romaeuropa Festival si è imposto per essere una rassegna ispirata a una filosofia artistica audace e, in alcuni casi, provocatoriamente irriverente, ma sempre connotata da estrema qualità e cosmopolitismo culturale. Una proposta accolta sempre con entusiasmo dalle schiere di pubblico romano, e non solo, accompagnate, in questi appassionati quarant’anni, attraverso le tendenze più innovative, sorprendenti e anticonvenzionali della danza, del teatro, della musica, delle arti visive e, in tempi più recenti, anche digitali. Contaminazioni mai scontate, generatrici di stili e esperienze inedite; nomi consolidati del panorama artistico mondiale che, edizione dopo edizione, si sono alternati a talenti emergenti, capaci di imporsi progressivamente all’attenzione di un pubblico che è cresciuto, numericamente ma anche in termini di sensibilità e competenza, insieme al Festival. Un percorso di scoperta e scoperte emozionanti che caratterizza anche la quarantesima edizione del REF che dispiegherà il suo cartellone lungo una entusiasmante teoria composta da 110 spettacoli, 250 repliche e oltre 700 artiste e artisti che si esibiranno tra il 4 settembre e il 16 novembre prossimi.
Un programma che, anche in questo caso, assottiglia sempre più i confini tra espressioni artistiche eterogenee, arti digitali e creazione per l’infanzia. Tante anche le collaborazioni prestigiose, tra cui quelle con il Teatro dell’Opera di Roma e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e ancora la Fondazione Teatro di Roma, l’Azienda Speciale Palaexpo, Villa Medici – Accademia di Francia, Villa Massimo – Accademia Tedesca, Musica per Roma, Maxxi – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e la Fondazione Cinema per Roma. Tra grandi ritorni e nuove proposte, il prossimo Festival costruisce i suoi percorsi mettendo a confronto generazioni e linguaggi: dal Ballet Nacional de España, che apre la rassegna con lo spettacolo Afanador, realizzato in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma e il supporto dell’Ambasciata di Spagna e dell’Istituto Cervantes, che reinventa in scena l’irripetibile risonanza alchemica tra il fotografo colombiano Ruvén Afanador e le più grandi leggende del flamenco, alla Dresden Frankfurt Dance Company che presenta all’Auditorium Conciliazione, in prima nazionale, un doppio programma composto da Civil Society: Undertainment, nuova creazione co-commissionata da Romaeuropa al grande William Forsyte, considerato uno dei massimi coreografi del XX secolo, e Lisa, firmata dall’attuale direttore della compagnia, Ioannis Mandafounis. Il Ballet National de Marseille torna con la direzione di (LA)HORDE, il collettivo impostosi come nuovo punto di riferimento sulla scena coreutica globale con la presentazione di Chronicles, con estratti dalle pièce Room with a View e Age of Content.
E poi, le grandi icone internazionali della musica come Laurie Anderson, Stefano Bollani con Alessandro Baricco, Kruder & Dorfmeister, Ryoji Ikeda o Blixa Bargeld con la compagnia danese Hotel Pro Forma o i cine-concerti dedicati al film cult Whiplash di Damien Chazelle, al suo decimo anniversario, e La Haine (L’odio) di Mathieu Kassovitz musicato da Asian Dub Foundation. Di grande impatto l’omaggio per i cento anni di Luciano Berio, l’esibizione ispirata al minimalismo americano di John Adams, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e Christian Marclay e Christophe Chassol in dialogo con le musiche di Steve Reich. Tra gli altri rappresentanti della scena internazionale anche nomi di risonanza globale come Miet Warlop, Qudus Onikeku, Moritz Ostruschnjak, Anne Teresa De Keersmaeker con Rabih Mrouè, Akram Khan con Manal AlDowayan, i taiwanesi U-Theatre, Christos Papadopoulos, Israel Galvan con Mohamed El Khatib, Milo Rau, Lia Rodrigues, Caroline Guiela Nguyen, Louise Lecavalier e quelli della scena nazionale come Fanny & Alexander, Fabiana Iacozzilli, Gabriele Paolocà con Claudia Marsicano, Muta Imago, Ginevra Panzetti con Enrico Ticconi, Federica Rosellini e Motus.
Al Mattatoio di Testaccio il nuovo progetto Ultra REF rafforza, tra creatività emergente e nuovi formati, la propensione del Festival all’innovazione, alla collaborazione, al futuro. Ancora, da segnalare il percorso dedicato alla scena lituana costruito in collaborazione con l’Istituto di Cultura Lituano in Italia. Il Mattatoio sarà anche la casa di REF Kids & Family, la sezione a cura di Stefania Lo Giudice che rinnova la sua proposta di musica, teatro e nuovo circo dedicata all’infanzia, articolata in tre weekend ricchi di spettacoli e attività gratuite. In programma, un focus sulla scena catalana, realizzato in collaborazione con Institut Ramon Llull, con Guillem Alba e i due spettacoli della compagnia La Petita Malumaluga, omaggi ai Beatles e al celebre clown Marcéline Orbes, i concerti di No Funny Stuff, La RusticaXBand, Frankie Back From Hollywood e Fossick Project (con la cantautrice Marta Del Grandi e Cecilia Valagussa), le favole di Michelangelo Campanale con la sua compagnia La Luna nel Letto e lo spettacolo dedicato ai piccolissimi di Man || Co. Ad arricchire la proposta, anche un playground ad accesso gratuito che animerà l’intera Galleria delle Vasche con aree ludiche, laboratori dedicati alla creatività dei più piccoli e l’installazione Odissea Sonora, un percorso sensoriale e immersivo ispirato all’epopea di Ulisse. Infine, nell’ambito di un progetto più ampio finanziato dal PNRR - Transizione Digitale Organismi Culturali e Creativi, Romaeuropa avvia, in collaborazione con l’APS Io Se Posso Komunico, un percorso volto a rendere il programma e le attività del Festival sempre più accessibili tra cui delle prime azioni concrete di realizzazione di contenuti in LIS, la lingua dei segni italiana, a supporto della comunicazione degli eventi.
«Il percorso che presentiamo - sottolinea il Presidente della Fondazione Romaeuropa Guido Fabiani - è, come sempre, il risultato del lavoro di una squadra composta da molti giovani che affiancano coloro che hanno vissuto gli esordi del Festival, nato nel 1986 su impulso di Jean-Marie Drot, allora direttore dell'Accademia di Francia e di Monique Veaute che ne ha curato e sviluppato l’architettura artistica assieme al sostegno di Giovanni Pieraccini che ne è stato a lungo Presidente. L'incontro con Elisabeth Wolken, allora direttrice di Villa Massimo e con le Accademie e gli Istituti Culturali europei a Roma, permise un ulteriore sviluppo artistico e istituzionale. Questo spirito di dialogo, confronto e cooperazione continua a guidare la nostra attività, nella speranza che l’àncora della cultura aiuti ad affrontare i grandi cambiamenti che stanno configurando il futuro del mondo attuale». Prosegue il Direttore Generale e Artistico Fabrizio Grifasi «Con la quarantesima edizione del Romaeuropa Festival esploriamo il potere dell’immaginazione come forza di cambiamento, mettendo in dialogo le visioni artistiche con le sfide concrete del presente, tornando a costruire uno spazio di confronto in cui convivono i grandi protagonisti della musica, della danza e del teatro e le nuove generazioni di artisti che esplorano i confini della creazione, il patrimonio del Novecento, la storia del Festival stesso e gli orizzonti futuri». Nell’edizione del quarantennale si rinnova inoltre la partnership con RAI che, con i suoi programmi, racconterà le proposte artistiche del REF. Maggiori info sul sito https://romaeuropa.net/.