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7 giugno 2022
di Manuela D’Alessandro

Musica Tonale. Nuova nota Alfa

Tonale
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“Storia” e “motore”. E’ una curva decisiva quella che il nuovo modello Tonale, il primo con motore Ibrido di una storia italiana iniziata nel 1910, deve attraversare per entrare nel ‘Nuovo mondo’ senza perdere un centimetro dell’amore folle degli alfisti. Ed  è un limbo da capogiro, tanto quanto  lo sono le curve delle strade affacciate sulla dolcezza mattutina del lago di Como dove alcuni appassionati e addetti ai lavori sono venuti al suo debutto su strada. Si sono messi alla guida dopo la presentazione del suv nel Tempio Voltiano che celebra la scintilla dell’inventore della pila, primo generatore di elettricità dinamica, e che per la prima volta in quasi cento anni si è aperto alla stampa accogliendo anche il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares. 

“Storia” e “motore”, sono le parole che suonano più volte nell’edificio neoclassico, perché sono tutti consapevoli che gli alfisti, disseminati in una galassia mondiale di club, hanno la paura di perdere l’emozione del rombo. Spiega con un’immagine romantica Francesco Paolon, che rappresenta il club di Biella: “E’ durissima adeguarsi all’idea che manchi il ‘polmone’ che fulmina il cuore. Siamo abituati al vecchio rombo potente delle Alfa storiche.Nel nostro gruppo di un centinaio di persone, tutti hanno questa nostalgia”. Però, concede: “Esteticamente è una gran bella macchina, è tecnologica, accessoriata. E abbiamo la curiosità di provarla presto, sulla strada”. “Alfa Romeo entra nell’era dell’elettrificazione rimanendo al cento per cento fedele al proprio Dna di sportività italiana – è la rassicurazione -. Le prestazioni sono di rilievo: nello 0-100 km/h il cronometro si ferma dopo 8,8 secondo e la velocità massima è di 210 km/h. Il comportamento su strada è ‘tipico’ Alfa Romeo: sicuro, confortevole e divertente”.

I segreti della Tonale. Tecnologia, potenza, eleganza.

L’altro primato che si assegna Tonale è quello dell’Alfa più tecnologica di sempre. Daniel Tiago Guzzafame, responsabile di Alfa Romeo Product: “È fabbricata negli stabilimenti di Pomigliano, nello stabilimento dove dal 1972 al 2011 sono stati prodotti i modelli di punta del marchio, ed è italiana anche nella tecnologia curata da aziende nostre. Tonale ha un certificato digitale ‘italiano’ Nft (‘Non fungible Token) basato sul concetto di blockchain. Un registro secretato e non modificabile sul quale vengono riportate le principali informazioni sulla singola vettura. E’ la prima volta che una casa automobilistica utilizza un certificato di questo genere”.  Italiani, dice Guzzafame, sono anche i “proiettori disegnati e prodotti insieme a Marelli e i freni Brembo che sono un unicum sul mercato”. Alcantara che veste gli interni è una società, sempre italiana, Carbon Neutral, con un bilancio netto di emissioni Co2 pari a zero.  

Storia di un prodotto targato Alfa

Allo sportello di FCA Bank, “Tonale è disponibile da 249 euro al mese” nelle sue quattro versioni: Super, Sprint, Ti e Veloce. Carlos Tavares, il Ceo di Stellantis, era l’ospite più atteso a Como: “Alfa Romeo è in utile e punta ad aumentare la redditività che già oggi ha raggiunto il livello dei brand premium. In dodici mesi il business model è stato migliorato, reso più rigoroso e ripulito e questo dimostra che l'operativitá poteva essere migliorata e c'è ancora spazio per farlo.

Alfa Romeo è la dimostrazione che possiamo combinare passione, emozione e rigore e avere un business profittevole”. Il mercato? Che domanda, mondiale. “Puntiamo a essere ovunque, in Europa, in Asia, in America e anche in Cina per sostenere le vendite e lo story telling del nostro brand. Per portare ai clienti cinesi il valore del Made in Italy verrà esportato in quel mercato il Tonale fabbricato a Pomigliano”. I più difficili da conquistare saranno gli innamorati del Biscione in patria.

A Varese c’è un’associazione che si chiama ‘Amici Alfisti Biuke’. L’hanno fondata Luciano e Daniela, i genitori di Luca, per tutti ‘Biuke’, scomparso da ragazzo nel 2011. “L’abbiamo creata per portare avanti la sua passione – racconta il papà che da poliziotto ha guidato le Alfa per 22 anni -. Gli iscritti, una settantina, devono avere un’auto storica per farne parte. I nostri raduni sono un’occasione di scoperta culturale delle città dove andiamo e di amicizia”. L’ibrido non piace a Luciano: “Il motore nasce a scoppio e deve vivere a scoppio. Amo le Alfa disegnate dalla mano di un uomo, non da un computer”. Anche lui però dice che proverà a guidarla. Anche questo è amore.       

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