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6 marzo 2023
di Alessandro Galliani

 La malese Yeoh, rivale per l'Oscar di Cate Blanchett

Michelle Yeoh
Michelle Yeoh
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Chi è Michelle Yeoh, l’attrice che potrebbe contendere l'Oscar per la Migliore attrice protagonista, alla strafavorita Cate Blanchett? Yeoh, malese ma di origini cinesi, 61 anni, è un fuscello di 44 chili di peso, conosciuta nel mondo per due film: Il domani non muore mai, del 1997, nei panni di una Bond girl, al fianco di Pierce Brosnan. E La tigre e il dragone del 2000, un wuxia (sarebbe a dire un 'cappa e spada' asiatico e cioè un genere 'arti marziali') d'autore, firmato Ang Lee.

Ma il film che la sta consacrando è uscito quest'anno ed è Everything Everywhere All at Once, sarebbe a dire 'Tutto, ovunque, tutto in una volta', un movie americano scritto e diretto da Daniel Kwan, che parla di un'immigrata cinese trapiantata negli Stati Uniti che gestisce una lavanderia a gettoni. Il film è una di quelle pellicole difficilmente catalogabili: commedia, avventura, azione, fantastico, fantascienza, horror. Yeoh spicca per bravura, al punto che c'è chi ora la considera una rivale per l'Oscar della fantastica Blanchett, interprete del dramma Tár, scritto e diretto da Todd Field, che racconta la storia di una rinomata direttrice d'orchestra e compositrice nel mondo internazionale della musica classica.

Probabilmente sarà la bionda Kate alla fine a prevalere e a essere consacrata 'regina' di Hollywood, ma Michelle le darà del filo da torcere. Lo dimostra il 'Pranzo con FT' l'intervista in prima pagina che il Financial Times le dedica nel weekend, suggerendo che il 12 marzo potrebbe essere la prima donna asiatica a vincere l'Oscar come migliore attrice. Un po' come successe a Sophia Loren,  che nel 1962 grazie all'Oscar ricevuto per la sua interpretazione di Cesira nel film La ciociara di Vittorio De Sica, fu la prima a vincere l’ambita statuetta per un film non in lingua inglese.

A intervistare a Londra Michelle per il FT è l'editorialista Simon Kuper, il quale ricorda che l'attuale partner della Yeoh è Jean Todt, ex capo della scuderia di Formula Uno della Ferrari e che l'attrice sta girando a Londra in un set spettacolare Wicked, adattamento cinematografico del celebre musical di Broadway il Mago di Oz, un film dal budget maga-galattico di diversi centinaia di milioni di dollari, molto più costoso di Everything Everywhere. "Sì, Wow! - dice Michelle all'intervistatore - Sono una ragazza molto fortunata".

Con Everything Everywhere "eravamo a 14,5" aggiunge, intendendo milioni di dollari. Ma chi è Michelle Yeoh? Nasce a Ipoh, la capitale dello stato malese del Perak, a circa 200 km da Kuala Lumpur. Proviene da una famiglia multirazziale in cui lei parla un sacco di lingue: inglese col padre, cantonese e malese con la madre, solo cantonese con la nonna e malese con gli altri ragazzi a scuola. Studia in una scuola di suore britanniche nella Malasia appena decolonizzata e cresce pensando che Londra sia il centro dell'universo. Insomma, è una ragazza completamente diversa dalla Evelyn del film per il quale concorre all'Oscar, i cui genitori sono dispiaciuti che fosse nata femmina. "Noi - spiega - siamo cresciuti rilassati e felici".

A 15 anni Yeoh si trasferisce a Londra per studiare danza classica, ma vari infortuni non le permettono di concludere il corso. La madre l'iscrive al concorso per Miss Malaysia che peraltro vince (un'altra analogia con Sophia che partecipa nel 1950 a un Miss Italia, venendo eletta Miss Eleganza). La vittoria al concorso consente a Michelle di ottenere una parte in un film d'azione nella Hong Kong degli anni '80. Praticamente da aspirante ballerina diventa stunt woman. Nel film deve saltare giù dalle moto per salire su treni in corsa e prendere la gente a calci in faccia. A Hong Kong si fa un nome con questi film acrobatici e Hollywood la chiama. Lì, nella Mecca del cinema, racconta "gli agenti mi dicevano, 'Oh tu sei la Malesia, quello è il Giappone? E perché parli inglese?". Ho scoperto di "essere una minoranza" e sono diventata una cittadina globale, seppure sempre asiatica, perché in America devono "etichettarti". Io, confessa, preferirei una società senza etichette. "Come Star Treck" spiega.

Michelle comunque sfonda anche a Hollywood, dove non è facile emergere per un asiatico. L'attrice fa l'esempio dell'attore vietnamita-americano Ke Huy Quan, che interpreta suo marito in Everything Everywhere A 12 anni era un bambino protagonista di Indiana Jones e il tempio maledetto. Poi però "da adulto asiatico Quan non è riuscito a trovare ruoli e ha abbandonato la recitazione per anni, fino a quando non è stato ispirato a tornare sul set dal film del 2018 Crazy Rich Asians, interpretato sempre da Yeoh. E ora Everything Everywhere gli è valso la nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista. Anche per Yeoh comunque la vita a Hollywood non è stata una passerella. Il ruolo principale di Everything Everywhere era stato scritto per un uomo, l'attore Jackie Chan.

Poi Daniel Schweinert e Daniel Kwan, l'hanno riscritto per lei, nominando il personaggio Michelle. Evelyn è il contrario di Yeoh: una sciatta tintora appesantita dalla vita. Per entrare nella parte "Sono andata a Chinatown", a Los Angeles, San Francisco, Londra, anche Hong Kong, perché un sacco di città hanno la loro Chinatown. Per non farsi riconoscere Yeoh ha indossato una mascherina, non solo per il Covid, "indossare una maschera - spega - è la norma a Hong Kong, in Giappone, Corea. Se hai il raffreddore è la prima cosa che si fa. È una norma igienica". Da dietro la maschera Yeoh ha osservato le donne cinesi, il loro modo di camminare, la postura, gli occhi sempre avanti, l'intenzione.

"Non sono un’attrice metodica - dice - ma sono orgogliosa di ricercare chi sia il personaggio che interpreto". Everything Everywhere era un film a basso budget, girato in California, ed era già tanto se avesse incassato 30 milioni di dollari, ma ne ha rastrellati più di 100. E poi ha orrenuto 11 nomination, tra cui la sua. Ora, aspettando il 12 marzo e la cerimonia degli Oscar, Yeoh assicura che quel giorno farà I suoi esercizi, come al solito, attenta a mangiare poco. Poi però, salendo in macchina, prima di partire, si lascia andare e, rivolta a Kuper, fa: "Andrò sul luogo dell'evento e porterò l'omino d'oro hoooome!".

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