Probabilmente la più democratica oggi sul mercato. O almeno: non fa differenze nel regalare emozioni e sorrisi. Per chi scende dalla nuova berlinetta, dopo un bel giro sulle strade tortuose dell’Andalusia o dopo i tre giri lanciati sulla pista di Monteblanco, le reazioni sono le stesse. Sorridono tutti. Sia che si tratti di un collaudatore Ferrari abituato a guidare le vetture del Cavallino, o dell’ex pilota Marc Gené che oggi assiste i clienti più esigenti, o di un giovane giornalista impegnato allo spasimo per fare bella figura in pista o di un collega un po’ avanti con l’età che ha solo pensato a godersi la gita con il sound Ferrari nelle orecchie. La 296 GTB è l’ultima evoluzione della berlinetta sportiva Ferrari a motore centrale posteriore, la prima equipaggiata con un motore V6, la prima ibrida plug-in a trazione posteriore, in grado di erogare la potenza complessiva di 830 cavalli e al tempo stesso percorrere fino a 25 chilometri di autonomia in modalità elettrica. È una nuova Ferrari per un nuovo ferrarista. Non va infatti a prendere il posto di nessuna delle vetture del Cavallino attualmente in gamma.
“L’idea su cui si basa il concetto della 296 GTB è quello della ricerca della purezza, dell’essenzialità massima della forma, ma ovviamente anche di una grande personalità. Il connubio tra pulizia formale e forte personalità, alla base della ricerca stilistica, è ciò che ci ha condotto a una forma che racconta bene l’essenza di questo progetto: una vettura estremamente compatta, a passo corto, quindi di proporzioni agili e contenute per un body molto sportivo”, spiega il capo del centro stile Flavio Manzoni. Il quale, anche per disegnare la 296 GTB, si è ispirato al passato della casa richiamando la 250 LM soprattutto nel trattamento dei parafanghi posteriori e del Flying Bridge che connota la cabina della vettura. La 296 GTB è una Ferrari a cui si riesce a dare del tu anche senza essere un pilota alla Leclerc. Una Ferrari che non ti mette in difficoltà anche quando in pista ci si impegna a stare in scia a Raffaele De Simone, il principe dei collaudatori di Maranello che parla come un libro stampato: “La 296 GTB è una vettura facile da guidare al limite: tutto passa da un’analisi oggettiva, misurata e correlata alla risposta ai comandi. Volante, sterzo, cambio, acceleratore e freno vengono divisi in modalità della risposta, entità e tempo di risposta. Questo ci permette di mappare le aree del ’fun to drive’ e utilizzarle come target setting nelle fasi di sviluppo”. Il “fun to drive” è il concetto che racconta meglio questa Ferrari.
“Quando abbiamo progettato la vettura abbiamo pensato a un cliente che amasse divertirsi alla guida, che cercasse performance incredibili in tutta sicurezza con una reattività del motore sempre pronta, provando emozioni che non aveva mai incontrato prima”, spiega Emanuele Carando, direttore marketing prodotto. Anche lui sorride soddisfatto dopo aver fatto un giro di pista accanto al collaudatore. È una Ferrari che si avvia silenziosamente e poi ti fa sentire il suono del suo motore V6 turbo dall’architettura completamente innovativa con i 6 cilindri disposti a V e un angolo di 120 gradi che permette di alloggiare i turbo compressori al centro della V. Dino a parte, non c’era mai stata una Ferrari stradale con un V6. La curiosità di sentirne il sound è tanta. E non si rimane delusi, il V6 arriva al cuore. “Quando ho provato per la prima volta il nuovo motore – racconta Raffaele De Simone – ho capito che era veramente un motore Ferrari… la pulizia di scoppio, il modo in cui è stato intonato, un suono incredibile. Lì ho capito che l’anima della vettura, perché fondamentalmente nelle nostre vetture la loro anima è e rimane quella del motore, era speciale. Ci sono identità, una vera e propria esperienza che parte dai bassi regimi con una sua cupezza fino a raggiungere e toccare veramente gli ordini dei 12 cilindri, squillanti e acuti come una rampa infinita”.
In strada come in pista la sensazione è proprio questa. Il motore lo senti e l’emozione arriva, così come le prestazioni, visto che con gli 830 cavalli di potenza di sistema si passa da 0 a 100 in 2,9 secondi e da 0 a 200 in 7,3 secondi.
Non c’era mai stata una Ferrari stradale con un V6. La curiosità di sentirne il sound è tanta. E non si rimane delusi, il V6 arriva al cuore.
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