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L'Automobile
12 ottobre 2022

Ferrari Purosangue, io non c'ero

Ferrari Purosangue 
Ferrari Purosangue 
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Non chiamatelo Suv e neppure Fuv. Non è uno Sport Utility Vehicle e neppure un Ferrari Utility Vehicle come aveva suggerito Sergio Marchionne. Purosangue è semplicemente la Ferrari che non c’era. La prima quattro porte e quattro posti in 75 anni della Casa. La prima con i sedili posteriori ribaltabili e un baule dove potete caricare il mondo. “Va bene, quindi è un suv” direte voi. Sbagliato, perché questa è un’altra vera Ferrari, un’auto sportiva, un’auto che promette divertimento in pista come sulle strade bianche e innevate. Ma anche una Ferrari che si può condividere con la famiglia o gli amici.

Una Ferrari con un cuore grande come può esserlo un 12 cilindri aspirato da 6.496 cc e 725 cavalli e con un abitacolo altrettanto grande da ospitare davanti e dietro persone che possono superare il metro e novanta. “Purosangue è un’auto sportiva che inaugura un nuovo segmento. È qualcosa di nuovo, qualcosa di unico che permetterà al nostro brand di crescere ancora”, racconta il nuovo ceo Benedetto Vigna, che arrivato a Maranello si è trovato il progetto pronto e battezzato.

I primi disegni risalgono al 2018, quando in agosto furono presentati tre modelli al comitato di dirigenza. In una di quelle riunioni, il ceo era ancora Louis Carey Camilleri, a qualcuno venne l’idea di chiamarlo Purosangue. E Purosangue sia. Un Cavallino agile e veloce. “La richiesta di un’automobile con quattro posti che permetta ai nostri clienti di guidare insieme alla famiglia arriva da molti anni – racconta Enrico Galliera, numero uno della direzione commerciale e marketing – abbiamo cercato di rispondere con le nostre precedenti quattro posti, che offrivano prestazioni, ma non raggiungevano il livello di comfort e versatilità a cui miravamo a causa della difficoltà di ingresso e uscita”.

Le 2+2 erano le Ferrari preferite dal Drake, che però aveva bocciato il prototipo a quattro porte proposto da Pininfarina. Non era una Ferrari. Lo stesso motivo per cui nel suo ultimo piano industriale Marchionne aveva escluso la produzione di un suv. “Non avevamo ancora la tecnologia per fare un’auto del genere con il dna Ferrari – spiega Galliera – ora abbiamo trovato la soluzione tecnica che ci ha permesso di non scendere a compromessi sulle prestazioni. La strategia di prodotto che abbiamo introdotto ufficialmente nel 2018, Ferrari diverse per ferraristi diversi e Ferrari diverse per momenti diversi, deriva da ciò che stavamo imparando dal mercato”.

La gamma non è mai stata così ampia. Dalle supersportive da pista, alla Roma definita una “Formula 1 in abito da sera”, fino al Purosangue: “È una macchina che rifugge da ogni tipo di classificazione – spiega Flavio Manzoni, l’uomo che l’ha disegnata con la sua squadra al centro stile di Maranello – non è nata pensando a una categoria, ma per avere una fisionomia propria che rispondesse a tutti i requisiti del progetto che sono abitabilità, collocazione del motore, aerodinamica, versatilità. È una Ferrari nata per essere comoda, per permettere a quattro persone di godere del brivido di una Ferrari”.

Purosangue è lunga 4,97 metri, alta 1,58, larga 2 con un passo di 3 metri e un peso a secco di 2.033 chili. Curioso in una scheda tecnica Ferrari trovare la capacità del bagagliaio (100 litri) e il suo volume (473). Manca solo il dato della capacità di carico con sedili abbattuti, ma a occhio è notevole. Un’auto ingombrante ma che la sapienza stilistica di Flavio Manzoni rende leggera, filante e mai sfacciata come i suv della concorrenza.

E si guida come una vera sportiva, dice Piero Ferrari, uno dei pochi ad averla provata: “A mio padre sarebbe piaciuta molto. Diventerà la mia Ferrari di tutti i giorni e come mio padre farò sedere dietro l’autista”. Prestazioni da super sportiva (oltre 310 orari, 0-100 in 3,3 secondi), comfort da grande berlina con l’uso di materiali riciclabili (ma a chi verrà mai in mente di riciclare un sedile Ferrari?), un tettuccio opzionale in vetro che può schiarirsi toccando un tasto, nessuno schermo stile i-Pad sul cruscotto dove ci sono comunque tutte le informazioni necessarie per guidatore e passeggero.

Il colore al lancio è il Nero Purosangue, dotato di pigmenti che, in particolari condizioni di luce, creano riflessi rossi molto intensi. Il prezzo base è di 390mila euro, prime consegne nel 2023 ma gli ordini sono talmente tanti che chi la desidera adesso rischia di averla tra due anni. E se qualcuno la volesse ibrida o elettrica? Si rivolga altrove: “I nostri clienti ce l’hanno chiesta con un 12 cilindri – racconta Galliera – credo che anche Elon Musk se ne comprerebbe una”.

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