instagram
29 novembre 2024
di Lidia Lombardi

Carnini: "La prima volta di un organo al Parco della Musica" 

twitterfacebook

Finalmente un organo all’Auditorium Parco della Musica. Avverrà il 2 dicembre prossimo in Sala Petrassi, un concerto che vede nel programma anche “Pierino e il lupo”, la favola in musica di Prokof’ev. E’ quasi una vittoria per Giorgio Carnini che da decenni si batte affinché nell’auditorium progettato da Renzo Piano, la ”casa” dell’Accademia di Santa Cecilia, ci sia anche lo strumento dalle grandi canne. Proprio per questo il maestro Carnini, che è il maggiore organista italiano, ha creato il festival “Un organo per Roma”.

Perché non è vero che si debba suonarlo soltanto per eseguire il repertorio sacro, dunque nelle chiese. Al contrario, esso è presente in innumerevoli partiture concertistiche. “Io stesso – ricorda Carnini - ho eseguito il Concerto per organo, due trombe, due tromboni e orchestra composto da Ennio Morricone. Ma tant’è, l’organo previsto nella Sala Santa Cecilia fin dalla progettazione di Piano non è mai entrato in Auditorium. E a tutt’oggi non ne conosciamo il perché”.

Invece per l’edizione 2024 del Festival – che ha preso avvio il 19 ottobre, organizzato dalla Camerata Italica e promosso dal CONI accanto ad Accademia Filarmonica Romana, Associazione Nuova Consonanza e i sostenitori Società Dante Alighieri, Istituto Treccani e Accademia Tedesca - lo strumento “dimenticato” fa il suo ingresso in Sala Petrassi. Cosa è successo? “E’ successo – dice Carnini - che useremo per la prima volta al Parco della Musica un organo da concerto smontabile, che si può portare di città in città. Si chiama Wanderer, ha tre tastiere e mille canne. E’ il più grande organo trasportabile esistente, in attesa del più grande esemplare da collocare nella Sala Santa Cecilia”.

 

Il sistema Wanderer infatti, già ipotizzato dal grande organista e compositore francese Jean Guillou, potrebbe rappresentare un’alternativa valida a evitare lavori edili consistenti in Sala Santa Cecilia, la più grande del Parco della Musica, per creare l’alveo nel quale inserirlo, con il corollario di dover interrompere a lungo la programmazione dell’Accademia e degli altri spettacoli che gremiscono in ogni stagione l’auditorium. In poche parole, una parte dello strumento – che comunque costituirebbe un’entità autonoma adatta all’esecuzione della musica da camera – sarebbe mobile, mentre il gruppo di canne più grandi (alcune misurano oltre dieci metri) rimarrebbe stabile.

 

Per il “debutto” dell’organo modulare il concerto del 2 dicembre alle 19,30 presenterà una novità: accanto a un omaggio a Schoenberg per i 150 anni dalla nascita, per la prima volta organo ed elettronica insieme in un brano di Maria Vittoria Agresti, produzione dello Studio di Musica elettronica Paolo Ketoff dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

 

A conclusione della serata, un “Pierino e il lupo” particolare. “E’ una rivisitazione di Sandro Cappelletto già commissionata da Un organo per Roma – anticipa Carnini - nella quale nei panni della belva si potrebbe intravedere la figura di Stalin. La voce narrante è della giovane e valente attrice Gaia Aprea. L’organo sostituisce l’orchestra affiancato solo dalle percussioni, affidate ad Ars Ludi, l’ensemble che ha vinto due anni fa il Leone d’argento alla Biennale Musica di Venezia”.

 

Il Festival dell’Organo - tutti gli appuntamenti sono gratuiti e si svolgono alle ore 20, tranne che appunto il 2 dicembre, nella basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso – ha in cartellone, sabato 9 novembre, anche uno spettacolo di teatro e musica. E’ una sacra rappresentazione  scritta e diretta da Dacia Maraini, “I digiuni di Catarina da Siena”.

 

Il commento musicale, in prima esecuzione assoluta, è dello stesso Carnini, che spiega: “Questo testo è stato finora rappresentato con musica di repertorio, come la Passione secondo Matteo di Bach e lo Stabat Mater di Pergolesi. Ma ritengo sconsigliabile sovrapporre i dialoghi a tali sublimi partiture. Ecco allora che il commento musicale che ho immaginato permetterà, spero, agli attori Barbara Amodio e Marco D’Alberti della Compagnia le Nuvole Teatro di parlare talvolta anche sopra le note, che intessono una sorta di costellazione nebulosa attenta a non distrarre dal testo”.

 

Questa nona edizione del Festival comprende anche “L’arte organistica e corale di Mendelssohn”, un Omaggio a Ferruccio Busoni nel primo centenario della morte (16 novembre), “Bach principio generatore” (23 novembre), “L’organo in Francia nei secoli XIX e XX”  (30 novembre) con spartiti di Franck e Messiaen, un gemellaggio quest’ultimo col Conservatorio di Parigi.

Tag

Seguici su

instagram