Il continuo mutamento come opportunità di creazione artistica. La Metamorfosi celebrata da Ovidio, Apuleio e Kafka come spunto di riflessione sull’evolversi della vita diventa il tema dell'ottava edizione del dell’Orvieto Festival della Piana del Cavaliere atteso dal 5 al 15 settembre al Teatro Mancinelli di Orvieto. La manifestazione che gode dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e della Regione Umbria e ha il sostegno tra gli altri del Ministero della Cultura, la Città di Orvieto e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, per l'edizione 2024 si presenta ricca di appuntamenti e che vedrà tra le altre la partecipazione per il Concerto di apertura del 7 Settembre del Maestro, premio Oscar, Nicola Piovani.
"Metamorfosi - commenta la direttrice artistica della kermesse Anna Leonardi - è il respiro profondo dell’anima culturale. È il filo invisibile che tesse insieme i frammenti di storie antiche e moderne, fondendoli in un caleidoscopio di significati sempre nuovi. Trasfigura tradizioni, linguaggi e visioni in un perpetuo rinnovamento rivelando la forza del cambiamento. È il mistero che abita il cuore dell'arte, della letteratura, della musica, dove ogni creazione è un passo verso l'ignoto, un viaggio che ridefinisce l'essenza stessa del nostro essere".
A dare il via al programma, il 5 settembre (ore 21) sarà “Ensemble InCanto” con la soprano Elisa Cenni e il direttore Fabio Maestri. Gli spettatori saranno incantati dalle note dell’Adagetto di Giacomo Puccini, in versione per ensemble a cura del direttore Maestri, e della IV Sinfonia di Gustav Mahler, nella versione di Erwin Stein, in questo progetto che nasce dalla collaborazione con l’Associazione In Canto di Terni. Venerdì 6 settembre si entra nel vivo della kermesse con il concerto, “Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 9”, nella versione per due pianoforti di uno dei più grandi capolavori della storia della musica sinfonica, nonché, con l’ultimo movimento, simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini.
L'inaugurazione ufficiale è quindi prevista il 7 settembre con il concerto d’inaugurazione “Tre Fenomeni”, a firma di Nicola Piovani che dirigerà l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani in collaborazione con Umbria Green Festival, il primo festival umbro a impatto zero. Domenica 8 settembre alle 17.30 in scena la rappresentazione multisensoriale “Ladre di sabbia” con la sand artist Gabriella Compagnone, la voce narrante di Guido Barbieri e la musica dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani. L’artista, con le dita e i palmi delle mani, modellerà la sabbia su di un piano luminoso proiettando lo spettatore in un suggestivo viaggio scandito dalle note musicali in una forma d’arte che crea, attraverso luci e ombre, immagini in continuo divenire. A seguire, alle 21, il Gruppo Swing “Cherries on a Swing Set” si esibirà in uno concerto che spazia dal jazz alla musica moderna pop e d'autore.
Giovedì 12 settembre, ore 21, sarà la volta dello spettacolo “Il Diario di Gian Burrasca”, liberamente tratto da Il giornalino di Gian Burrasca di Vamba, con gli attori Camilla Berardi e Marco Saccomandi e musiche di Nino Rota eseguite dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani. Uno spettacolo sempre attuale che vuole toccare, con la tipica irriverenza e, a volte, inconsapevolezza del personaggio, la distanza tra ragazzi e adulti spingendo quest’ultimi ad affrontare le numerose incoerenze che spesso contraddistinguono il mondo dei grandi.
Ed ancora venerdì 13 settembre, ore 21, appuntamento con Giacomo Puccini nell’anniversario dei 100 anni dalla morte del celebre compositore. “Amate, disperate donne mie”, un excursus tra le dive di Puccini, accomunate dal destino della morte, che sia naturale o violenta, voluta dall’autore. Lucia Poli e Sandro Cappelletto ripercorrono, con la soprano Cinzia Forte e il pianoforte di Marco Scolastra, le famose arie e brani strumentali di Puccini, tratti da La Bohème, Tosca, Manon Lescaut, Suor Angelica, Madama Butterfly e Turandot.
Sabato 14 settembre alle 17.30 Riccardo Cambri si esibirà al pianoforte nello spettacolo “Armonie delle piccole cose. Impressioni e trasfigurazioni classico-romantiche” con le musiche di Beethoven, Schubert, Liszt, Debussy e la voce recitante di Edoardo Siravo per i versi di Gozzano e Leopardi. Alle 21, “Rita”, opéra-comique in un atto di Gaetano Donizetti, libretto di Gustavo Vaez, a cura dell’Accademia del Teatro Carlo Felice di Genova. Un’opera che è considerata un piccolo gioiello sia per la sua vivacità che per la perfetta rispondenza fra tempi musicali e tempi scenici. "In attesa di questa ottava edizione, che prenderà il via tra poche settimane - afferma il Presidente del Festival Stefano Calamani - sono orgoglioso di poter affermare che il Festival sta diventando parte sempre più integrante di Orvieto, confermandosi un punto di riferimento tra gli eventi del territorio e garantendo un ampio respiro di internazionalità, che trova in questa città una cornice ideale. Orvieto e il Teatro Mancinelli rappresentano infatti per noi non solo una casa, ma anche il luogo in cui il nostro Festival ha rafforzato prestigio e attrattività negli anni”.
Ultimi appuntamenti in calendario domenica 15 settembre. Alle 11, “Il granchio e l’onda”, un racconto poetico per grandi e piccini, a cura de La Corelli, che ricorda una favola classica e narra di un granchio che affronta le sue paure e scopre l'amore per un'onda. Alle 18.30 gran finale con Giorgio Pasotti e l’Orchestra di Fiati dell’Umbria diretta da Giovanni Ieie.
11 ottobre 2024
11 ottobre 2024