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4 marzo 2024
di Guendalina Dainelli

Le pupe con i baffi

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Giunoniche. Prosperose. I seni esposti in segno di desolata sottomissione. E un bel paio di mustacchi. Le Pupe con i baffi, fiaschette per il vino, sono eleganti sculture ancora oggi realizzate dai Figuli, i ceramisti di Grottaglie. La loro storia leggendaria  - una storia di rivalsa -  risale al Medioevo, alla barbara pratica dello ius primae noctis e all’ingegnoso escamotage di un giovane che, per proteggere la sposa novella dal feudatario, si era travestito da donna, pronto ad incontrarlo, armato di coltello. Ma ci sono anche le Pupe a Cavallo chiamate Amazzoni, festosi portacandele da esporre al centro della tavola.

 

Ricche di argilla, tufo e di affioramenti calcarei, le colline della Murgia, in provincia di Taranto, sono terre d’elezione per la produzione di ceramica. Risorse idriche e la natura ventosa dell’area (il vento favorisce l'essiccazione degli oggetti) hanno fatto il resto. Ed è proprio qui che Regione Puglia ha appena lanciato Pottery Of Puglia (PoP), il brand identificativo dei sei Comuni pugliesi di affermata tradizione ceramica: Cutrofiano, Grottaglie, Rutigliano, San Pietro in Lama, Terlizzi e Laterza. Un’iniziativa che prende il via dalla legge regionale che prevede una dotazione finanziaria per il sostegno dei comuni affinché mettano in campo attività di tutela della ceramica artistica e tradizionale e della ceramica di qualità.

 

A Grottaglie, ad esempio, ci sono il  bar della ceramica, il quartiere delle ceramiche nella gravina di San Giorgio, ai piedi del trecentesco Castello Episcopio, un tempo residenza dei vescovi di Taranto, e una sessantina di botteghe artigiane da cui arriva incessante il rumore del tornio. “Ceramiche Nicola Fasano è ormai alla quarta generazione, gli uomini lavorano al tornio, poiché è un lavoro duro che richiede molta forza fisica, e le donne alla progettazione o in amministrazione. Ma la tradizione locale è plurisecolare” dice Carmen Fasano, addetta alle vendite dell’azienda familiare.

 

 

C’è il pomo pugliese, ben augurale, segno di fortuna e prosperità, nasce in epoca barocca ed è una decorazione ricorrente nei terrazzi e cornicioni di palazzi e masserie, quasi ad interrompere il bianco degli esterni, in famosa pietra leccese. “E’ qui che si dimostra l’abilità del torniante, nella capacità di creare le perfette proporzioni dei pumi, il nome originale dei germogli appuntiti con foglie di acanto attorno al corpo principale” dice Carmen. “Proponiamo l’intero repertorio locale, dai raffinati Bianchi di Grottaglie, con smalto bianco stannifero, alla ceramica rustica e popolare, grossi manufatti destinati all’uso quotidiano, come i capasoni da olio e vino - con una  tavolozza cromatica dal verde marcio, giallo ocra, blu e manganese. Poi creiamo anche forme e stili più moderni ed innovativi, vero e proprio design, ma i prodotti tradizionali, anche il semplice “schizzato”, sono i più richiesti, soprattutto all’estero, dove vendiamo fino all’80%.”

 

La Puglia è pop, come suggerisce l’iniziativa regionale: sognata e corteggiata anche fuori dai confini nazionali, dal 2019 il turismo internazionale arriva anche da Australia, Canada, Brasile e Argentina. E pure nella promozione dei prodotti locali si guarda all’estero. “L’Artigianato artistico è un grande volano. Oggi, ciò che si produceva storicamente nei “Camenn'ri, il nostro quartiere, attraverso la vendita online arriva in Australia e in America. E tanta richiesta arriva anche dalle collaborazioni con ristoranti internazionali di alta classe. Curiamo la mise en table di rinomati locali italiani in Asia o in America. A Singapore, ad esempio, sta andando molto bene la collaborazione con lo chef pugliese Mirko Febbrile, del ristorante Fico Masseria. I nostri manufatti sono un biglietto da visita “tangibile” e importanti ambasciatori della nostra cultura e territorio. Ma il nostro è un lavoro che non si improvvisa, servono tecnica e passione. E’ una ricchezza che vogliamo e dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni.”

 

 

 

 

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