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12 giugno 2024
di Valeria Iorio e Sonia Montrella

“Meraviglioso” 

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Luci soffuse, sacchi di juta colmi di nocciole e cesti di limoni per decorare gli ambienti nei quali, tra un incontro e l’altro, i big andranno a tirare il fiato. Ad accoglierli il suggestivo “Albero della vita” con rami di ciliegio le cui foglie sono realizzate con le pagine di un libro. Benvenuti a Borgo Egnazia, il resort a 5 stelle che riproduce un tipico borgo pugliese che farà da palcoscenico al G7, la riunione dei ‘Grandi del mondo’ in programma dal 13 al 15 giugno a Fasano, nella frazione di Savelletri.  

L’intera Valle d’Itria è un cantiere a cielo aperto, la statale 16 che collega Fasano a Bari si interrompe in più punti. Squadre di lavoratori sono all’opera per il rifacimento del manto stradale delle principali arterie. I dettagli sono top secret. La macchina organizzativa - con l’imponente sistema di sicurezza – è in mano a Palazzo Chigi. Ma nella terra degli ulivi secolari le voci si rincorrono. E i sindaci sognano. C’è chi è pronto a scommettere su un pranzo al ristorante stellato “Grotta Palazzese” di Polignano a mare, chi sulla “photo opportunity” con i trulli di Alberobello sullo sfondo.  

 

Luci soffuse, sacchi di juta colmi di nocciole e cesti di limoni per decorare gli ambienti nei quali, tra un incontro e l’altro, i big andranno a tirare il fiato

 

“Il mio desiderio più grande è quello di vedere i leader del mondo posare per la foto ufficiale lungo il nostro Belvedere con i trulli alle spalle”, confida il sindaco di Alberobello, Francesco De Carlo. Il punto è decisamente inflazionato e la cittadina offre altri scorci suggestivi, ma il Belvedere “sarebbe il luogo più comodo in termini di realizzazione dei protocolli di sicurezza”, ragiona il primo cittadino. 

“Benvenuti nel Paese delle fiabe” recita un’iscrizione sulla chiesa-trullo del borgo del Quattrocento dichiarato patrimonio Unesco dal 1996. Vicoli stretti si snodano lungo tutta la collina collegando tra di loro centinaia di abitazioni coniche nate in origine come ricoveri temporanei nelle campagne o alloggi permanenti per gli agricoltori. Lo skyline di Alberobello ha affascinato e ispirato numerosi artisti, registi, letterati e fotografi sin dalla fine del XIX secolo: da Pierpaolo Pasolini a Mario Monicelli che, nel 1965, ambientò proprio nel Trullo sovrano una scena del suo Casanova ’70, interpretato dai giovanissimi Marcello Mastroianni e Moira Orfei. La speranza di veder realizzato il sogno del sindaco è alimentata da una comunicazione stringata: “Ci hanno chiesto di non organizzare eventi perché sarebbero più un impedimento che un’opportunità”.  

 

A poca distanza lo scenario cambia completamente e le costruzioni in pietra e malta lasciano spazio a numerose masserie storiche preludio di scogliere mozzafiato a picco sul mare. E’ Polignano a Mare, il “Meraviglioso” paese natale di Domenico Modugno che sorge su uno sperone roccioso affacciato sull’Adriatico e caratterizzato da tante grotte marine. “Nei giorni del G7 cade la festa patronale di San Vito martire e la città è vestita a festa”, racconta il sindaco di Polignano a Mare, Vito Carrieri. “Sarebbe un onore mostrare ai leader la fanfara pugliese, le luminarie, i riti religiosi.  Mi piace pensare che in alcune uscite politici e first lady, possano toccare Polignano. Stiamo lavorando affinché il paese sia preparato per l’evento, sia dal punto di vista dell’arredo urbano che della sicurezza”.   

L’asso della manica della cittadina resta però Grotta Palazzese, il ristorante incastonato nel costone di roccia, a strapiombo sugli scogli e con il mare a perdita d’occhio. “E’ un posto unico, romantico. Lo trovo suggestivo anche con la pioggia”, ci racconta lo chef Enzo Martino, che prepara piatti gourmet per oltre 150 persone al giorno. La location è molto richiesta soprattutto dai turisti stranieri (facoltosi): “Arrivano da ogni angolo della terra, dal Giappone all’America e la sfida più grande è soddisfare il palato di tutti”. Si lavora a ritmo serrato per 8 mesi l’anno, “è faticoso – spiega lo chef - l’ultimo turno utile per sedersi a tavola la sera è alle 22:30, ma per me che sono originario di questi luoghi è un onore”. L’opportunità è arrivata nel momento giusto. “Ho entusiasmo e forza fisica, perché bisogna essere giovani per lavorare in questa splendida location con le rampe di scale che separano la cucina dalla zona dei tavoli e con il magazzino a due piani di distanza, senza ascensore”.  

Riemergendo dal ristorante-grotta e percorrendo poche centinaia di metri ci si imbatte nell’atelier di Peppino Campanella, artista locale che realizza opere in pietra e vetro richieste in tutto il mondo. Le sue sono ‘sculture di luce’ che, di fatto, illuminano anche il locale buio ricavato in un vecchio frantoio. Ma basta percorrerlo fino in fondo per scoprire il suo ‘giardino segreto’: una terrazza – tra le più grandi del paese - sospesa sul mare con vista su Lama Monachile. È stato un colpo di fortuna. Mio nonno è stato molto lungimirante. Negli anni ‘60 faceva il gelataio ma ha investito tutti i suoi risparmi in questo locale. Era un frantoio molto grande, che il proprietario ha venduto dividendolo in lotti. Mio nonno ne ha acquistato uno e lo ha affittato a un carrozziere che vi è rimasto finché non l’ho preso in gestione e l’ho ripulito dal ciarpame”. È il suo mondo: qui lavora, qui vive (ha una casa sull’atelier), qui ospita amici ed eventi, ma il senso di gratitudine non svanisce mai. “Sono in una posizione privilegiata, ma solo per fortuna. E proprio per questo permetto a tutti i turisti di allungare la passeggiata fino alla terrazza”, assicura l’artista, che negli anni è stato subissato da “infinite di proposte di acquisto”, tutte respinte. “Ormai gira voce che sono pazzo, ma va bene così”, chiosa Campanella. 

 

Nel riserbo totale che circonda il G7 l’unica a essere stata informata dell’arrivo degli ospiti illustri è la famiglia Melpignano, proprietaria dell’esclusivo resort. Ma a Borgo Egnazia, frequentato da star del calibro di Madonna, David Beckham e famiglia, Justin Timberlake e Jessica Biel, la riservatezza e il silenzio è un dogma. Progettato dall’interior designer pugliese Pino Brescia e realizzato dalla famiglia Melpignano, Borgo Egnazia è un grande omaggio alla Puglia, alla sua architettura storica, all’affascinante cultura contadina, all’enorme patrimonio delle tradizioni locali. Le stanze – fuori e dentro - hanno l’aspetto di una casa di un tipico centro storico di uno qualsiasi dei comuni della Valle. La passeggiata conduce fino alla ‘piazza’ del resort dove una ventina di ‘bancarelle’ ripropongono il mercato pugliese. Poi la grande piscina, una delle 4 del complesso per chi non ha voglia di raggiungere il lido privato che dista solo poche pedalate.

Il resort vanta anche un ristorante “I due camini” di Domingo Schingaro, stella Michelin, spa e terme romane. Il borgo realizzato in tufo locale, disseminato su sedici ettari di territorio, completamente costruito da zero tra il 2005 e il 2010, non è un recupero di storiche masserie, ma una riproduzione della Puglia più ‘rustica’, più vera.  Un’opera architettonica che è il risultato di un grande lavoro di ricerca e di studio sul territorio e che parte dall’ispirazione delle antiche masserie per arrivare ai borghi dei contadini, entrambi simboli di Puglia ed entrambi luoghi in cui l’essenzialità delle forme e dei materiali lascia spazio al racconto di una cultura fortemente legata alle proprie radici. 

 

 

 

 

 

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