Un iceberg galleggia in un mare di gin. Il primo sorso di Martini è un sentiero (neanche troppo stretto) verso l’Eden. In cammino lungo magre stradine medioevali si arriva davanti alla porta bianca che un tempo era di un frigorifero. Poi l’odore di carne affumicata (si attraversa un negozio di pastrami) conduce in un locale di legno ‘curvo’ in stile Dalì nel quartiere El Born di Barcellona. Si chiama “Paradiso” ed è il miglior bar del mondo secondo la classifica 50 Best Bars 2022. Difficile fermarsi: bourbon, sherry, vino di Jerez per la gola. Laser che fanno brillare l’alcol, fiamme, guarnizioni curate nei minimi particolari per gli occhi. Il regista dello spettacolo al Paradiso è il barman e comproprietario Giacomo Giannotti. L’arte del cocktail parla sempre di più italiano.
La conferma arriva dall’elenco dei primi 50 bar dove spiccano quattro locali nel nostro Paese: "Drink Kong" a Roma (16esima posizione), “1930” a Milano (35esima posizione); “Locale di Firenze” a Firenze (39esima posizione) e “L’Antiquario” a Napoli (46esima posizione).
One Sip Martini (e un altro ancora) , al “Tayēr + Elementary”, pub londinese che si conferma medaglia d’argento. Sul lato della strada in stile industriale c’è il bar di tutti i giorni (vino e la birra di marca propria) e un altro spazio è invece dedicato alla sperimentazione.
Si torna in Spagna ma avvolti dal Tricolore. Balza, infatti, al terzo gradino del podio, “Sips” a Barcellona dove lavora Simone Caporale, un altro bartender italiano, tra i più famosi al mondo. Il cocktail caipirinha si svuota in un attimo. Segue un daiquiri e un irrinunciabile rum. Sono stati 650 esperti di beverage selezionati in tutto il mondo ad esprimere i giudizi per la 50 Best Bars sulla base delle loro esperienze da gennaio 2021 a luglio 2022.
Il carrello dei Martini non passa inosservato tra la modernità e la tradizione dell’ex numero uno, il Connaught bar a Londra. E la ‘sete’ che sembrava placata ritorna in pochi minuti. Il locale rimasto nella top 10 (è al numero 8) è guidato da Agostino Perrone, Giorgio Bargiani e Maura Millia e dimostra il valore nel mondo dei locali Made in Italy.
All'una e trentacinque la musica di Vinicio Capossela avvolge ogni pensiero (“Chimay, Bacardi Jamaican rhum White Lady, Beck's beer, Tequila bum bum Dry Gin, Charrington, Four Roses Bourbon”). Benvenuti in Paradiso.