Negli ultimi venti anni le sale di questo museo hanno accolto mostre legate alla moda come Jeans! (2005), Thayaht, un artista alle origini del Made in Italy (2007), Vintage. Ma anche Mr &Mrs Clark. Ossie Clark and Celia Birtwell | Fashion and Prints 1965-74 (2022), poi esposta alla Fondazione Sozzani di Milano (2023), e solo lo scorso anno Kimono. Riflessi d’arte tra Giappone e Occidente (2023) e Walter Albini, il talento lo stilista (2024).
Tanti anche i tributi: quello sul tessuto antico con Intrecci Mediterranei (2006) dedicata alle contaminazioni tra cultura tessile vicino orientale ed europea in epoca medievale e moderna, e quello sul costume cinematografico. Memorabile è stata la mostra Marie Antoinette. I costumi di una regina da Oscar (2018) e Pinocchio nei Costumi di Massimo Cantini Parrini dal film di Matteo Garrone (2019-2020). Nel 2025 il Museo del Tessuto di Prato, l’istituzione culturale più rappresentativa del distretto tessile pratese, soffia sui suoi primi 50 anni e per festeggiare il prestigioso compleanno dà il via a un'importante mostra ‘Tesori di Seta’ Tesori di seta. Capolavori tessili dalla donazione Falletti, a cura di Daniela Degl’Innocenti aperta al pubblico fino al 21 dicembre 2025.
Protagonisti dell’esposizione è una parte della donazione fatta dal medico fiorentino Giovanni Falletti, collezionista eclettico e cultore di diverse discipline, che in cinquant’anni di appassionata ricerca, ha conservato e raccolto manufatti tessili, ricami, libri, stampe, monili, armi storiche e maschere rituali provenienti dall’Europa e da molti paesi asiatici e africani.
Una generosissima donazione, composta da quasi 2.000 oggetti molto eterogenei, che comprende stampe giapponesi, tessuti di manifatture europee dal Quattrocento al Settecento, litografie, acqueforti, xilografie e stampe dal Cinquecento all’Ottocento ma anche ricami, fasce ornamentali, pannelli, maschere, monili, armi rituali provenienti da Africa, Asia Centrale, Asia Orientale, Sud America. Tesori di seta. Capolavori tessili dalla donazione Falletti è la prima esposizione composta con ottanta opere provenienti da questa consistente raccolta che ha arricchito in modo straordinario il patrimonio del Museo.
Curata da Daniela Degl’Innocenti, conservatrice del Museo del Tessuto, con la consulenza scientifica di Roberta Orsi Landini, massima studiosa italiana del tessuto e del costume, per la prima volta la mostra presenta manufatti tessili e ricami antichi che rappresentano il nucleo iniziale da cui Falletti ha avviato il percorso di collezionista. Quella di Falletti è stata una folgorazione casuale, nata dalla vista di un piviale (abito liturgico) di velluto verde del Quattrocento, esposto nella vetrina di un antiquario fiorentino.