Montati sui loro splendidi cavalli murgesi e irlandesi, ventiquattro corazzieri in alta uniforme si sono dati il cambio della guardia al Portone Principale del Quirinale. E’ il 17 marzo, compleanno dell’Italia Unita. Il Regno fu proclamato questo giorno del 1861, a segnare il trionfo della politica cavourriana, l’ingresso dei Savoia tra le grandi dinastie regnanti d’Europa e, a monte di tutto ciò, il primo ma ancora parziale compimento della riunificazione nazionale. Mancavano ancora Roma e le Terre Irredente, ci sarebbe stato bisogno di altri cinque decenni.
Memoria ripresa e rilanciata proprio dal Quirinale, tre lustri fa, in occasione del 150mo anniversario della Proclamazione. Giorgio Napolitano, allora Presidente, ripercorse in un Grand Tour tutte le tappe di quel biennio formidabile che da Solferino portò ai plebisciti, passando per lo Scoglio di Quarto. Fu, per Napolitano, il momento di maggiore popolarità, complice anche un Benigni in grande spolvero che a Sanremo spiegò agli Italiani quel loro Canto fino ad allora intonato solo per i Mondiali. “Mi ci gioco la faccia”, disse alla fine, e intonò l’Inno senza l’accompagnamento musicale dell’Ariston. L’altro Ariston, quello della platea, applaudì per minuti interminabili.
27 marzo 2025
26 marzo 2025