Esiste un legame che tiene insieme il tempo meteorologico alla nostra identità culturale. I cambiamenti climatici, come la cronaca di ogni giorno non tarda a ricordare, hanno un chiaro impatto sulla vita di tutti noi. Una considerazione che l’arte oltre la scienza sono in grado di restituire con la mostra “Everybody Talks About the Weather”, una rassegna di ricerca che ideata dal curatore Dieter Roelstraete animerà dal 20 di maggio la Fondazione Prada Venezia.
L'idea di prendere il tempo atmosferico come punto di partenza per evidenziare l’urgenza del cambiamento climatico, stabilendo un’equazione empirica tra meteorologia e climatologia, utilizzando insieme gli strumenti dell’arte e della scienza
“Il progetto – racconta la presidente di Fondazione, Miuccia Prada - è nato con l’idea di prendere il tempo atmosferico come punto di partenza per evidenziare l’urgenza del cambiamento climatico, stabilendo un’equazione empirica tra meteorologia e climatologia, utilizzando insieme gli strumenti dell’arte e della scienza. L’obiettivo è quello di inquadrare la crisi ambientale e il suo innegabile impatto sulla nostra vita attraverso l’evocazione, la rappresentazione e l’analisi dei fenomeni meteorologici. Il clima è un tema globale e universale, che influenza le azioni e i destini di donne e uomini in tutte le regioni del mondo. Parlare oggi di meteo significa quindi parlare e preoccuparsi del futuro di tutti.”
Così dopo le mostre “Human Brains: It Begins with an Idea”, presentata a Venezia nel 2022, e “Cere anatomiche: La Specola di Firenze | David Cronenberg”, attualmente in corso a Milano, il nuovo progetto espositivo che già nel titolo racconta una quotidianità dell'uomo contemporaneo, come a dire che il 'meteo è sulla bocca di tutti, si pone come un nuovo tentativo di affrontare le attuali sfide culturali con gli strumenti di scienza e creazione artistica.
Sviluppata su due livelli con oltre 50 opere di artisti contemporanei la mostra è stata allestita dallo studio newyorkese 2x4 e intreccia la dimensione artistica del progetto a una serie di approfondimenti scientifici sviluppati in collaborazione con il New Institute Centre For Environmental Humanities (NICHE) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. A dare il benvenuto ai visitatori un grande ledwall che trasmette in loop le previsioni del tempo estratte da media tradizionali e online di tutto il mondo.
Le sale del palazzo veneziano ospitano quindi opere d’arte storiche e contemporanee che rivelano la costante attenzione degli artisti nel “parlare del tempo”, dai dipinti allegorici e le pitture en plein air alle recenti installazioni multimediali e all’attivismo transnazionale. Una selezione è quindi accostata a testi e informazioni grafiche che includono brevi introduzioni agli artisti e ai loro lavori associate a grafici, immagini e dati scientifici. Questa seconda lettura alternativa offre una visione approfondita dei fenomeni fisici e dei processi ambientali evocati o esplicitamente affrontati dagli artisti e relativi a diversi periodi della storia umana (dalla piccola era glaciale dal XVI al XIX secolo al futuro di Venezia alla fine del XXI secolo) e ad aree geografiche e culture lontane (dalla desertificazione e l’espansione del Sahara all’impatto del ritiro dei ghiacci artici sulla vita degli Inuit).
Una serie di “stazioni di ricerca” riunisce più di cinquecento libri, pubblicazioni scientifiche e articoli, oltre a una selezione di materiali video e interviste con studiosi e attivisti. Questi materiali permetteranno al pubblico di consultare liberamente le varie fonti bibliografiche della vasta ricerca alla base di questo progetto e di approfondire le questioni scientifiche e culturali affrontate dalla mostra.
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