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26 luglio 2024
di Lidia Lombardi

Manon Lescaut a Taormina

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La musica di Puccini, i cantanti sulla scena che modulano la voce, calibrano i gesti, intrecciano gli sguardi, l’orchestra schierata nella cavea, il test per luci ed effetti speciali. E lo sguardo attento del regista, i movimenti della macchina da presa. Il Teatro Antico di Taormina – appena calato il sipario sul Festival del cinema diretto da Marco Muller – in questi giorni è un “cantiere aperto” di giorno e di notte: il Parco Archeologico Naxos-Taormina ha spalancato eccezionalmente i cancelli per le prove d’insieme e generali di “Manon Lescaut”, che debutterà il 30 luglio sotto il cielo blu, sullo sfondo dell’Etna e del mare, nell’abbraccio delle pietre che risalgono al terzo secolo prima di Cristo.


E’ la rinascita della lirica nell’antico sito: una suggestione che manca da sette anni e che aveva preso il via nel 2007 con la Medea di Luigi Cherubini, primo titolo della kermesse lirica di cui è direttore artistico Enrico Castiglione, degli spettacoli anche sceneggiatore, metteur en scène nonché regista delle riprese cinematografiche e televisive, trasmesse in diretta dalla Rai e nei cinema di tutto il mondo. “Nel 2024 – dice - il mio ritorno al Teatro Antico non poteva non essere dedicato a Puccini scomparso cento anni fa, a Bruxelles, il 29 novembre del 1924. Con uno dei suoi melodrammi più struggenti, Manon Lescaut, mai rappresentata prima d’ora a Taormina”.

 

 


Molte altre prime volte da segnalare per la rappresentazione del 30 luglio, prodotta insieme con il Bellini Festival di Catania. Kristian Benedikt, tenore dalla voce possente, di difficile disponibilità, indimenticato “Otello”, nel ruolo del Cavaliere “Des Grieux” si esibirà sul suggestivo palcoscenico mai calcato finora. Lo stesso vale, sul podio, per Dejan Savic, già direttore musicale dell’Opera di Stato di Belgrado, sensibile interprete del repertorio tardo-romantico; e per Colin Attard, alla guida dal Gaulitanus Choir, proveniente da Malta al completo dei suoi sessanta elementi.
E la protagonista, la fatale, volubile Manon? Sarà Martina Serafin, una delle cantanti più celebri ed amate del mondo, protagonista di storiche rappresentazioni, dal Teatro alla Scala di Milano al Metropolitan di New York, dall’Opera di Stato di Vienna all’Opera di Berlino, dall’Opera di Pechino all’Opera Bastille di Parigi, sempre diretta da grandi bacchette (Lorin Maazel, Zubin Mehta, Riccardo Chailly, Simon Rattle) e già protagonista nel 2008 a Taormina in Tosca insieme a Marcello Giordani e Renato Bruson. Accanto a lei, Lucio Gallo nel ruolo di “Lescaut”, oltre a Luca Simonetti, Andrea Tablili, Filippo Micale, Valentina Coletti, Giovanni Di Mare, Angelo Nardinocchi nei vari ruoli.


Le premesse per una serata emozionante ci sono tutte. Ma chissà che non arrivi qualche ulteriore suggestione per i cinquemila spettatori seduti sulle millenarie gradinate, il pubblico internazionale che affolla come sempre le estati della “perla dello Ionio”. Ricorda Enrico Castiglione: “Nel 2012 la luna piena sembrò darmi appuntamento per la Norma, con la quale tra l’altro la Rai inaugurò le trasmissioni in digitale in Sicilia. Un dono speciale allorché il soprano avvia le note di Casta Diva.  L’anno prima, 2011, durante il Nabucco, il vulcano cominciò a eruttare e non potetti fare a meno di inquadrarlo, anche se certo i melomani non me ne vollero. Chissà cosa succederà il 30 luglio, è il bello della diretta”.

 

 

 

 

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