La musica di Puccini, i cantanti sulla scena che modulano la voce, calibrano i gesti, intrecciano gli sguardi, l’orchestra schierata nella cavea, il test per luci ed effetti speciali. E lo sguardo attento del regista, i movimenti della macchina da presa. Il Teatro Antico di Taormina – appena calato il sipario sul Festival del cinema diretto da Marco Muller – in questi giorni è un “cantiere aperto” di giorno e di notte: il Parco Archeologico Naxos-Taormina ha spalancato eccezionalmente i cancelli per le prove d’insieme e generali di “Manon Lescaut”, che debutterà il 30 luglio sotto il cielo blu, sullo sfondo dell’Etna e del mare, nell’abbraccio delle pietre che risalgono al terzo secolo prima di Cristo.
Molte altre prime volte da segnalare per la rappresentazione del 30 luglio, prodotta insieme con il Bellini Festival di Catania. Kristian Benedikt, tenore dalla voce possente, di difficile disponibilità, indimenticato “Otello”, nel ruolo del Cavaliere “Des Grieux” si esibirà sul suggestivo palcoscenico mai calcato finora. Lo stesso vale, sul podio, per Dejan Savic, già direttore musicale dell’Opera di Stato di Belgrado, sensibile interprete del repertorio tardo-romantico; e per Colin Attard, alla guida dal Gaulitanus Choir, proveniente da Malta al completo dei suoi sessanta elementi.
E la protagonista, la fatale, volubile Manon? Sarà Martina Serafin, una delle cantanti più celebri ed amate del mondo, protagonista di storiche rappresentazioni, dal Teatro alla Scala di Milano al Metropolitan di New York, dall’Opera di Stato di Vienna all’Opera di Berlino, dall’Opera di Pechino all’Opera Bastille di Parigi, sempre diretta da grandi bacchette (Lorin Maazel, Zubin Mehta, Riccardo Chailly, Simon Rattle) e già protagonista nel 2008 a Taormina in Tosca insieme a Marcello Giordani e Renato Bruson. Accanto a lei, Lucio Gallo nel ruolo di “Lescaut”, oltre a Luca Simonetti, Andrea Tablili, Filippo Micale, Valentina Coletti, Giovanni Di Mare, Angelo Nardinocchi nei vari ruoli.
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